L’unica offerta per rilevare 27 mila metri quadrati di capannoni della Manifattura di Valle Brembana è arrivata dalla Cms. O meglio, dall’immobiliare della Scm, la capogruppo di Rimini che controlla interamente l’azienda meccanica di Zogno. L’aggiudicazione è avvenuta al prezzo base d’asta, che era di 2,2 milioni. Ora, fatto il rogito e liberati gli ambienti, l’impresa costruttrice di macchine a controllo numerico potrà
iniziare a sfruttare gli spazi già utilizzabili, in particolare quelli destinati a deposito, e ad avviare i lavori in quelli da adeguare. Se tutto andrà secondo le previsioni, i primi capannoni riconvertiti da tessitura a industria meccanica saranno pronti entro fine anno. Mentre per vedere rinata tutta l’area acquisita da Cms (che è all’incirca pari a due terzi degli spazi che erano occupati dall’ex tessitura) si dovrà aspettare la fine del 2017. In tutto, fra acquisto e riconversione, Cms La Mvb a Zogno: la Cms si è aggiudicata capannoni per 27 mila metri quadrati. A breve si cominceranno a usare le aree destinabili a magazzino. Dopo l’estate inizieranno invece i lavori più consistenti di adeguamento iniziare a sfruttare gli spazi già utilizzabili, in particolare quelli destinati a deposito, e ad avviare i lavori in quelli da adeguare. Se tutto andrà secondo le previsioni, i primi capannoni riconvertiti da tessitura a industria meccanica saranno pronti entro fine anno. Mentre per vedere rinata tutta l’area acquisita da Cms (che è all’incirca pari a due terzi degli spazi che erano occupati dall’ex tessitura) si dovrà aspettare la fine del 2017. In tutto, fra acquisto e riconversione, Cms prevede un investimento di 9 milioni. E anche se l’azienda su questo fronte non si sbilancia, è lecito aspettarsi che l’occupazione sarà destinata a salire ancora. Già nell’ultimo anno ci sono state 64 assunzioni. Per il 2016 ne sono previste una trentina. Ma non sarebbe un azzardo pensare che possano essere anche il doppio. Oggi i dipendenti sono 620 (compresi 50 in Michigan). L’ulteriore ampliamento della Cms arriva a un anno e mezzo dall’inaugurazione della nuova sede nell’ex area Falck. L’allargamento è una necessità imposta dalla crescita a doppia cifra del fatturato (per quest’anno sono previsti più di 130 milioni) e dall’esigenza di razionalizzare gli spazi, visto che oggi, oltre al quartier generale all’ingresso sud del paese, l’azienda occupa altri cinque siti in affitto. L’amministratore delegato Davide Masnada si dice «molto soddisfatto» dell’operazione e vuole «ringraziare la proprietà (le famiglie Gemmani e Aureli cui fa capo Scm, Ndr) che ha creduto nella mia determinazione su questa opportunità di espansione, che conferma il forte radicamento dell’azienda sul territorio».
I crediti degli ex lavoratori Mvb
L’asta si è tenuta ieri mattina nello studio del commercialista Tiziano Mazzucotelli, curatore del fallimento Mvb insieme a Tino Montagnosi e Giovanni Toninelli (giudice delegato Mauro Vitiello). L’altro risvolto positivo della vendita degli immobili a Cms riguarda proprio la procedura fallimentare. Infatti, in meno di due anni dalla dichiarazione di fallimento della Manifattura di Valle Brembana, avvenuta il 15 ottobre del 2014, la procedura è riuscita a ottenere un incasso significativo che sarà utilizzato innanzitutto per saldare i crediti vantati dai lavoratori dell’ex tessitura. Al momento del fallimento erano 310, ma potrebbero essere anche di più quelli in attesa di spettanze arretrate. Anche il sindaco di Zogno, Giuliano Ghisalberti, sottolinea il doppio risultato: «Non posso che essere soddisfatto. Questa acquisizione è il frutto della sfida lanciata anni fa con la scelta di mantenere la destinazione produttiva delle aree dismesse. È un segnale importante per il futuro occupazionale di Zogno. E non dimentichiamo che i tempi rapidi della procedura daranno benefici anche agli ex lavoratori Mvb in attesa di veder saldati i loro crediti». Il sindaco incontrerà a breve la Cms «per definire al meglio gli aspetti relativi ai lavori, anche dal punto di vista logistico». È probabile infatti che servirà un accesso più agevole sul retro dell’edificio, che affaccia sull’ex statale della valle: «Cercheremo le soluzioni più appropriate», conclude il sindaco, confermando la disponibilità al confronto.
Fonte: L'Eco di Bergamo