Stop all’inquinamento atmosferico – che è parallelo a quello acustico – all’area del mercato di Zogno: è stata attivata una rete di distribuzione dell’energia elettrica alle postazioni commerciali. L’intervento è stato realizzato dal Comune. Il mercato settimanale del sabato di Zogno è la «piazza» più rilevante in valle e vi confluiscono consumatori anche da fuori paese con ben sessanta postazioni o banchi. Precisa il vicesindaco e assessore al Commercio e alle Attività produttive Giampaolo Pesenti: «Con questo intervento si è recuperato un handicap ritenuto insopportabile per l’ambiente e pure di immagine e attrattività della più grossa realtà vallare del commercio ambulante. E per il rispetto delle norme in materia di sanità ambientale e alimentare per quanto concerne il commercio ortofrutticolo e di altri generi». Continua Pesenti: «In particolare i banchi dell’agroalimentare necessitano di energia elettrica fornita fino a oggi da gruppi elettrogeni che provocano rumore e scarichi inquinanti. Ora sono a disposizione punti energetici allacciati a una rete sotterranea, cui ciascun banco può rifornirsi di corrente elettrica. Il servizio ha un corrispettivo economico che non grava sul bilancio comunale, come non c’è stato costo alcuno per la realizzazione della rete in quanto la spesa è stata compresa in una più vasta convenzione con privati, poiché i fruitori del servizio fanno capo a una loro associazione deputata a questo servizio». «A oggi – conclude il vicesindaco – sono quindici gli ambulanti che hanno aderito al servizio, ne manca ancora qualcuno che sta verificando quanto conveniente sul piano economico (potrebbe optare per un allacciamento alle batterie del furgone o a pannelli fotovoltaici). In un modo o nell’altro comunque dovranno adeguarsi in tempi rapidi alle norme». Commenta il sindaco Giuliano Ghisalberti: «L’intervento migliora certamente il ruolo di centro servizi di livello vallare di Zogno, una posizione che si vuole consolidare sfruttando tutte le opportunità che si presentano fruibili dall’amministrazione pubblica, come in questo caso».
Fonte: L'Eco di Bergamo