«Non cerchiamo un parroco onnipotente, ma un sacerdote che sappia stare in mezzo a noi con semplicità, che ci aiuti a pregare, ricordandoci che il nostro modello è il Vangelo». In dono al nuovo parroco è stato consegnato un cesto con i prodotti del paese. Dopo il bacio del Crocifisso, don Colombo ha fatto il suo ingresso in chiesa, accompagnato dal delegato vescovile don Cesare Micheletti.
Don Micheletti, commentando il Vangelo, ha ricordato che «come battezzati abbiamo il compito di essere servi gli uni degli altri. Il prete per primo è a servizio della comunità, con i suoi limiti, le sue qualità e le sue capacità». Al termine don Dario ha parlato alla gente di Poscante e ha ricordato il suo primo lavoro, da giovanissimo, all’inizio degli Anni ’80. «Facevo il garzone in un panificio. Mi alzavo nel cuore della notte e lavoravo, ero un “bocia”. Il Signore oggi mi chiede di ripartire da lì. Mi rivolgo al Signore e gli chiedo di aiutarmi a essere il garzone di questa comunità, uno che non pretende di essere chissà chi: uno come tutti voi, che non sa fare miracoli». Guiderà anche la comunità di Stabello: l’ingresso sabato 26 settembre. ( fonte Eco di Bergamo)