«L’ascolto prima di ogni cosa. Vogliamo puntare tutta la nostra attenzione sulla persona, e su tutto ciò che ruota attorno ad essa e al bisogno». Così Claudio Sonzogni, consigliere di Zogno, ci riassume la visione sulla quale è stato fondato il suo primo anno di mandato ai Servizi Sociali del capoluogo brembano. Marito e padre di due bambine, Sonzogni dal 2010 ha scelto di ritornare al paese d’origine lasciando alle spalle la dispersiva realtà di Milano, che nonostante tutto ammette avergli dato notevoli soddisfazioni in ambito lavorativo. Neofita dal punto di vista amministrativo, ma di grande esperienza sul campo grazie all’attenzione per il sociale tramandata «di padre in figlio», attraverso l’Associazione «Non solo Sogni», che da più di dieci anni lavora al servizio della comunità.
Grazie all’esperienza accumulata come presidente dell’Associazione “Non solo Sogni” è un profondo conoscitore delle dinamiche sociali. Quali sono i bisogni del territorio?
«L’esperienza maturata dal 2010 all’interno della Non solo Sogni mi ha portato a scontrarmi con quelli che sono i bisogni reali della cittadinanza. Bisogni che una Associazione volta verso il prossimo individua e prende in carico quotidianamente: anziani, persone con disabilità, piuttosto che situazioni di difficoltà economica. Tutti questi sono temi all’ordine del giorno e sul quale ora cerco di concentrarmi».
Crisi economica coincide troppo spesso, purtroppo, con disagio sociale. È così anche per Zogno?
«Sicuramente una delle problematiche è l’emergenza lavoro. Ho potuto toccare con mano proprio questo grave problema. Sono sempre più i cittadini che si rivolgono in Comune a causa della mancanza di lavoro, e questo la dice lunga su come la persona veda il suo Comune come una sorta di ultimo appiglio. Nonostante poi è ben poco quello che può esser fatto, come per esempio attraverso dei voucher lavorativi o buoni».
A proposito di lavoro, è ancora aperta la ferita della Manifattura Valle Brembana…
«L’esperienza della Mvb ci ha insegnato che il mondo industriale sta cambiando, con esso anche la società e di conseguenza la persona. A tal proposito abbiamo partecipato ad un progetto promosso e finanziato interamente da Regione Lombardia che prevede dei corsi di riqualificazione orientatati a formare nuove figure professionali, in linea con quello che oggi la valle può ancora offrire in ambito lavorativo. Un progetto sicuramente che prevede la ricollocazione di almeno l’80% dei partecipanti, e che vede interessati circa 80 ex dipendenti della Mvb».
Tuttavia sono stati anche molti gli interventi a favore dell’imprenditoria…
«Sul fronte occupazionale, non solo come settore dei Servizi Sociali, ma come Giunta, di concerto con il sindaco, Giuliano Ghisalberti, abbiamo portato a compimento iniziative volte a favore dell’imprenditoria locale: sgravi fiscali e soluzioni che possano tener ancorato il lavoro sul nostro territorio, creando anche condizioni favorevoli all’attenuarsi dell’emergenza disoccupazione in valle. Il binomio tra lavoro e società deve rimanere indissolubile».
Lei può vantare di aver portato con grande successo il “Volontariato in piazza”: ci può parlare di questa iniziativa?
«Partendo dal presupposto che il confronto è crescita, all’inizio del mandato ho voluto appositamente creare un gruppo di lavoro con le varie associazioni di volontariato, per potersi confrontare. Con grande stupore abbiamo appurato come non tutti erano a conoscenza del vero valore dei gruppi di volontariato, fatto anche di piccole realtà che in silenzio e con dedizione portano avanti quotidianamente le loro attività. Volontariato in piazza è la prima tappa di un percorso, al quale più di 20 gruppi di associazioni hanno preso parte».
Quali sono i punti cardine del suo programma già portati a compimento nell’arco del primo anno di mandato del Ghisalberti - bis?
«Una delle novità introdotte è stato il fondo straordinario di solidarietà, rivolto ai cittadini disoccupati o in cassa integrazione. Peculiarità dell’iniziativa: ogni buono, dei 30 totali erogati, doveva essere speso per un 20% dell’ammontare in ticket restaurant. Questo per contrastare ed evitare il nascere di ulteriori fenomeni sociali negativi. Inoltre, sempre attenti alla disabilità, cercando di vederla non come portatrice di bisogno ma di risorsa, abbiamo promosso iniziative di inclusione del soggetto disabile presso i gruppi sportivi e non. E l’esperienza del progetto Una squadra per tutti ne è un esempio. Forte attenzione è stata posta anche alle situazioni di disagio o pericolo che possono scaturire da un non corretto utilizzo di internet e dei social network da parte dei più giovani. Infine, ma non meno importante, abbiamo cercato di valorizzare la terza età attraverso diverse iniziative, tra cui una festa a loro dedicata nel mese di settembre».
Quali altre iniziative ha in cantiere per il 2015?
«L’ascolto prima di ogni cosa. Vogliamo puntare tutta la nostra attenzione sulla persona, e su tutto ciò che ruota attorno ad essa e al bisogno. Ad ogni modo, in linea con le iniziative promosse vorremmo portare avanti attraverso gruppi di lavoro dedicati anche ad altre tematiche, come per esempio il bullismo. Un’altra iniziativa che è già partita ma vedrà i suoi frutti solo nei prossimi anni è il progetto Città Sane: coordinato dall’Asl di Bergamo e che mette in rete diversi comuni con diverse progettualità per la creazione di un paese sano e vivibile. All’interno di questa iniziativa è in prospettiva di realizzazione il parcheggio rosa, dedicato alle neo mamme o future mamme».
Cosa si può fare, secondo lei, per migliorare il settore dei servizi sociali sul territorio?
«Occorre che ci sia grande collaborazione tra tutti gli elementi sovraccomunali: scuole, famiglia e terzo settore, valorizzando quella che possiamo definire la cabina di regia. Cercando di essere meno protagonisti e più dediti allo scambio reciproco di idee, progetti, bisogni. Oggi, di fronte a innumerevoli difficoltà di tipo economico e normativo, bisogna davvero ingegnarsi per tenere a bilancio i fondi necessari per portare avanti tutte le attività e i progetti volti all’ambito del sociale. E noi, malgrado tutto, ci stiamo riuscendo. Nonostante il governo centrale riduca giorno dopo giorno i fondi ai comuni»
Fonte: Intervalli